Buone notizie per gli appassionati di sport: dal 6 giugno potrebbero riaprire le palestre, le scuole di danza, il balletto e le scuole di sport. Anche i cinema e le sale all’aperto riprenderanno a proiettare film tra una settimana a partire da sabato. Probabilmente ci saranno cattive notizie per i pub, che potrebbero non ricevere ospiti fino al 20 giugno. Le sale da gioco, i casinò e i centri scommesse riapriranno a partire dal 20 giugno. I club e le discoteche non potranno aprire prima dell’estate.
Lo scorso martedì, gli enti preposti al controllo della diffusione del virus hanno presentato brevemente il loro resoconto in Senato. Giovedì, durante una sessione speciale, il Senato deciderà se attuare concretamente un allentamento delle misure restrittive. In origine il Senato voleva discutere e decidere ogni due settimane eventuali alleggerimenti delle misure in vigore. Questo calendario è stato soggetto a fluttuazioni, poiché l’indice riproduttivo R, cioè l’andamento stimato delle nuove infezioni, è stato ”in rosso” per 3 volte consecutive (1,37, 1,23 e 1,22 con un valore limite che non dovrebbe superare l’1,20). Il primo delle 3 luci del semaforo Coronavirus è stato di colore “rosso”. Con due rossi, l’allentamento arriverà più tardi o sarà annullato completamente. Questo sarebbe il caso se ci fosse un ulteriore aumento di nuove infezioni di oltre 20 infezioni ogni 100.000 abitanti entro sette giorni, ma nel frattempo il valore R è calato a 0,9 e il semaforo è tornato verde.
Tutti gli allentamenti sono soggetti alle regole di igiene e di distanza di sicurezza
Non è ancora chiaro se il Senato nella seduta di giovedì deciderà che le assemblee e le manifestazioni religiose saranno consentite a partire dal 6 giugno all’aperto con un numero illimitato di partecipanti e all’interno con un massimo di 200 persone. Anche se come proposto dall’amministrazione interna, a partire dal 20 giugno, le assemblee e le manifestazioni religiose dovrebbero essere consentite all’interno senza alcun limite di partecipanti.
Poco alla volta, eventi privati, culturali e commerciali all’aperto con un massimo di 200 persone dovrebbero essere di nuovo possibili a partire dal 6 giugno, con un massimo di 500 partecipanti a partire dal 20 giugno e con un massimo di 1000 persone a partire dal 4 luglio.
Allo stesso modo, dovrebbe esserci un’apertura graduale per gli spazi interni con un massimo di 100 persone a partire dal 6 giugno, fino a 200 persone a partire dal 20 giugno e fino a 500 persone a partire dal 4 luglio.
L’assistenza privata per i bambini di un centro diurno, le offerte educative nel lavoro con bambini e giovani e i corsi di formazione professionale dovrebbero essere di nuovo possibili a partire dal 6 giugno. Il 6 giugno dovrebbero riaprire anche i mercati speciali e le caffetterie, ma tale decisione è ancora in forse e verrà discussa dal Senato giovedì durante la sessione speciale.
Tutti questi alleggerimenti delle misure anti Covid-19 sono soggetti a severe norme igieniche e di rispetto della distanza di sicurezza. Questo vale anche per i ristoranti già aperti. I tavoli devono essere puliti regolarmente e gli ospiti devono indossare delle maschere quando entrano nei ristoranti e durante il tragitto verso il bagno.
I pub riapriranno probabilmente non prima del 20 giugno. L’Unione delle piccole medie imprese berlinesi (MIT) e l’Unione economica della CDU chiede che i pub e i bar possano riaprire immediatamente e che il coprifuoco dei ristoranti delle 22:00 sia revocato.
Finora ai ristoranti e alle caffetterie è stata concessa l’apertura dalle 6 alle 22. Secondo Christian Gräff, presidente del MIT e membro del parlamento della CDU, è assolutamente inaccettabile permettere l’apertura solo di un certo numero di locali e mandare gli altri club berlinesi in bancarotta di massa con l’ulteriore divieto di esercizio; questo, ha aggiunto Gräff , invaliderebbe la parità di trattamento nel settore della gastronomia. Anche l’associazione alberghiera e dei ristoratori di Berlino (Dehoga) fatica a capire tale decisione. “Non ci piace il fatto che i regolamenti siano così diversi” ha detto Gerrit Buchhorn, vice direttore generale di Dehoga.
I club e le discoteche, invece, rimangono chiusi. “Li stiamo sostenendo con programmi di aiuto d’emergenza e stiamo valutando ulteriori modalità di sostegno insieme alla commissione del club e all’amministrazione culturale”, ha detto una portavoce del Ministero dell’Economia. Non c’è ancora una data precisa per un’apertura. L’amministrazione fa riferimento al programma di aiuti d’emergenza II, attraverso il quale i lavoratori autonomi e le piccole imprese con un massimo di 10 dipendenti possono richiedere sovvenzioni. Il pacchetto Emergency Aid IV di 30 milioni di euro si applica alle piccole e medie imprese del settore culturale e dei media. Il senatore Matthias Kollatz (SPD) ha detto martedì che i programmi di aiuto saranno aumentati grazie ad uno stanziamento ulteriore di 100 milioni di euro. Kollatz si affida anche a finanziamenti misti di fondi federali e statali.