Il Bundestag e il Bundesrat hanno emanato una legge contro i crimini d’odio online con l’intento di contrastare più duramente l’estremismo e l’odio ormai molto diffusi anche su internet. D’ora in poi chiunque diffonda online messaggi d’odio, minacci le persone o inciti alla violenza dovrà affrontare procedimenti e pene più severe.

Le minacce di danni fisici, di aggressione sessuale, gli annunci di dare fuoco alla auto, per esempio, saranno trattate in modo simile alle minacce di morte, ossia come reati penali con pene che vanno dai 2 ai 3 anni di reclusione. Per le minacce pubbliche di morte si potrà essere condannati a 3 anni di carcere. Eventuali messaggi antisemiti saranno considerati aggravanti e di conseguenza contribuiranno ad inasprire la pena.

Tutti i Social Network, come ad esempio Facebook e Twitter, dovranno rimuovere i post contenenti propaganda neonazista, incitamento all’odio o minacce di omicidio e stupro, e allo stesso tempo segnalarli immediatamente all’Ufficio federale di polizia criminale (BKA). Per identificare rapidamente gli autori, dovranno anche fornire agli inquirenti gli indirizzi IP dei dispositivi elettronici dai quali sono stati pubblicati i post. Nel caso di crimini particolarmente gravi come il terrorismo e l’omicidio, la sentenza di un giudice permetterà anche di richiedere le password degli account.

La legge era stata preparata già la scorsa estate, ma bloccata a causa di alcune controversie legate alla privacy dei dati. (Si tratta della tutela dei cosiddetti dati di inventario, che, oltre al nome e all’indirizzo dell’utente, comprendono anche le password e i dati bancari, nonché l’indirizzo IP di un computer. Non include il contenuto delle chiamate o delle e-mail).

Dopo alcuni mesi di trattative, la scorsa settimana è stato finalmente raggiunto un compromesso sulle nuove regole di accesso ai dati degli utenti di telefonia mobile. L’accordo raggiunto tra il governo è il garante della privacy prevede che i dati possono essere utilizzati solo per il perseguimento di reati penali, ma non per il perseguimento di reati amministrativi meno gravi. Le password saranno consegnate solo in caso di reati particolarmente gravi. Secondo Günter Krings, Segretario di Stato Parlamentare al Ministero Federale dell’Interno, questa legge e il nuovo compromesso raggiunto sull’utilizzo dei dati saranno utili non solo per contrastare più efficacemente i crimini d’odio, ma anche per la combattere il possesso e la diffusione di materiali pedopornografici.