I Minijob a 450€ mensili sono ormai molto diffusi come fonte di reddito extra in aggiunta al lavoro principale; tuttavia, ci sono alcune regole da seguire altrimenti la cosa diventa controproducente.

Per essere esente dal pagamento dell’assicurazione e dall’imposta sul salario, il reddito derivante da un Minijob non deve assolutamente superare la media mensile di 450€. Questo in realtà può accadere più spesso di quanto si pensi, soprattutto se il contratto Minijob prevedere il pagamento di alcuni incentivi come: Urlaubsgeld e Weihnachtsgeld. Un eccezione al superamento della soglia mensile di 450€ è possibile, per massimo 3 mesi all’anno, solo se il guadagno superiore alla soglia massima è avvenuto a causa di un’imprevedibile e forzata assenza di uno o più colleghi dal lavoro.

 

Il Minijob rischia di diventare Midijob
Se il reddito mensile di uno o più lavoretti extra si trova regolarmente nella cosiddetta zona di scorrimento tra un totale di 450,01€ e 1.300€, il Minijob si trasforma un Midijob è diventa soggetto al pagamento dell’assicurazione sanitaria e della previdenza sociale. In tal caso, il lavoratore dipendente pagherà solo un contributo ridotto alla previdenza sociale, che approssimativamente si aggira tra l’11% e il 21%. Il datore di lavoro, d’altra parte, paga l’intero contributo. (Per calcolare le rispettive quote di contribuzione, è possibile usare il Gleitzonenrechner della Deutsche Rentenversicherung).

 

Chi paga la previdenza sociale per un Minijob?
Come lavoratore dipendente, si è obbligati a pagare l’assicurazione pensionistica anche come lavoratore a contratto Minijob, la quota si aggira intorno al 3,6%. Tuttavia viene concessa al lavoratore la possibilità di fare richiesta di esenzione.

In caso di Minijob, il datore di lavoro paga i contributi per l’assicurazione sanitaria e pensionistica. Un tasso forfettario viene addebitato in ogni caso: il 15% va all’assicurazione pensionistica – indipendentemente dal fatto che siate esenti o meno dall’assicurazione pensionistica obbligatoria.

Il 13% va come contributo forfettario alla Krankenkasse. Il 2% è un’imposta forfettaria se il salario non viene conteggiato nella cartella delle trattenute sul salario (Lohnsteuerkarte).

Il contributo all’assicurazione sanitaria non è necessario se il dipendente ha un’assicurazione sanitaria privata. Un ulteriore prelievo dell’1% è aggiunto per compensare le richieste del datore di lavoro in caso di malattia e lo 0,39% in caso di maternità – anche per i lavoratori maschi che diventano padri.

 

Il Minijob prevede ferie retribuite?
Proprio come gli altri dipendenti, il lavoratore a contratto Minijob ha diritto alle ferie retribuite. Quanti sono in totale giorni di vacanza dipende da quanti giorni alla settimana ci si reca sul posto di lavoro. Ad esempio: se con contratto Minijob si lavora 3 giorni alla settimana invece di 5 (come i lavoratori a tempo pieno) e per i lavoratori full-time l’azienda prevede 30 giorni di ferie all’anno, il lavoratore a contratto Minijob ha diritto a: (3 x 30) / 5 = 18 giorni di ferie all’anno.

 

Vale la pena in fin dei conti avere un secondo lavoro con contratto Minijob?
Dipende molto dalla situazione. Ne può valere la pena soprattutto se il lavoro principale è regolarmente elencato sulla Lohnsteuerkarte della Lohnsteuerklasse (classe di imposta sul reddito) da 1 a 5 e se con esso vengono versati per intero tutti i contributi previsti, come: la disoccupazione, l’assicurazione sanitaria e pensionistica. In tal caso reddito del Minijob serve come reddito aggiuntivo esentasse con al massimo 2% di tassa forfettaria.

Se si ha un terzo lavoro, il reddito derivante da quest’ultimo diventerà completamente soggetto al pagamento di tutte le imposte nella classe fiscale 6.