
Il cervello e la musica: cosa succede nel nostro cervello quando si ascolta la musica
ExpatCare in collaborazione con Silvia Dallera, musico e cantoterapeuta, vi invita alla live:
👉 Il cervello e la musica: cosa succede nel nostro cervello quando si ascolta la musica
⏰ 4 Marzo dalle 18:30 alle 19:00
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➡️ https://bit.ly/2PWNnJD
ℹ️ Cos’è la Musicoterapia?
Prima di parlare di effetti e connessioni musica- cervello bisogna parlare di cos’ è la musicoterapia.
La musicoterapia è una tecnica che utilizza la musica come strumento terapeutico; quindi si utilizza la musica come strumento di comunicazione non-verbale per intervenire a livello terapeutico, riabilitativo ed educativo.
Siamo circondati e immersi da suoni ancora prima della nascita, dal grembo materno e questi suoni, rumori, silenzi influenzano la nostra vita da sempre.
Il musicoterapeuta si avvale quindi dell’uso della voce e degli strumenti musicali per favorire l’integrazione fisiologica, psicologica ed emotiva dell’ individuo durante la cura di una malattia e/o disfunzione.
La musica ha origini lontanissime quanto la nascita del mondo.
C’è sempre stata e ha sempre condizionato tutte le civiltà .
La storia dell'”arte delle Muse” inizia migliaia di anni fa, forse addirittura prima della nascita dell’homo sapiens. O almeno così fanno pensare diversi ritrovamenti archeologici.
Ma cosa accade nel nostro cervello quando ascoltiamo la musica?
Premesso che ogni genere di musica non presenta lo stesso effetto semplicistico su tutti, poiché dipende sia dai gusti personali, dall’esperienza e anche dal grado di erudizione in materia (studi americani di fatto dimostrano che i professionisti della musica ascoltano in modo diverso rispetto ai semplici appassionati. I primi hanno un approccio analitico, i secondi emotivo).
L’arte dei suoni non rilassa tutti allo stesso modo ma ha comunque degli effetti su qualunque essere umano.
“La musica è in grado di attivare il cervello e di modulare i livelli di eccitazione, concentrazione e rilassamento, agendo sull’attività elettrica del cervello.”
Normalmente il nostro cervello “emette” delle onde cerebrali, ovvero onde elettromagnetiche che rappresentano l’attività del nostro cervello, in funzione dei cosiddetti stati di coscienza. Nella vita quotidiana tutti noi passiamo attraverso diverse fasi dell’attività cerebrale, dallo stato di veglia ai diversi stadi del sonno tramite onde beta, alfa, theta, delta.
L’onda sonora, avente anch’essa una frequenza (percepita come altezza) ed un’intensità (relazione con il volume), caratterizzata da una forma che corrisponde al timbro che differenzia le diverse tipologie di suono, si propaga nell’aria o in un altro mezzo elastico e raggiunge l’apparato uditivo dell’orecchio che, tramite un complesso meccanismo interno, crea una sensazione “uditiva” correlata alla natura della vibrazione. In particolar modo la membrana timpanica subendo variazioni di pressione entra in vibrazione. Avviene dunque un fenomeno particolare: le onde sonore si sincronizzano con quelle del nostro cervello, determinando diversi stati di coscienza, da qui l’eccitazione e il rilassamento.
La musica attiva anche alcune aree del cervello che sono coinvolte nel movimento, programmazione, attenzione, apprendimento e memoria.
La musica rilascia nel cervello anche una sostanza chimica chiamata dopamina che migliora l’umore e riduce lo stato d’ansia. La dopamina inoltre trasmette piacere, gioia e motivazione.
La musica rafforza il tuo sistema immunitario. Può creare esperienze emozionali positive le quali danno luogo alla secrezione di ormoni che rafforzano il sistema immunitario.
Permette ai pazienti con gravi lesioni cerebrali di richiamare alla memoria ricordi personali.
La musica inoltre allevia il dolore. I pazienti chirurgici che ascoltano musica prima, durante o dopo gli interventi mostrano punteggi ridotti nella scala del dolore, un ridotto senso di ansia e bisogno di analgesici.
La musica aiuta nella produzione di un ormone legato allo stress chiamato cortisolo: il cortisolo aumenta l’utilizzo del glucosio da parte del cervello, è soprattutto una fonte di energia.
Il cortisolo migliora la disponibilitĂ di sostanze necessarie a riparare i tessuti danneggiati.
Quando ascoltiamo un brano, si attivano i due emisferi del cervello: quello sinistro (che si occupa della parte logica) si concentra sul linguaggio, quello destro (che gestisce le funzioni più intuitive) sulla parte musicale, creando connessioni fra loro. La parte destra del cervello attiva l’immaginazione dando vita alle emozioni più diverse, mentre la parte sinistra analizza aspetti quali la struttura del brano e le parole della canzone.