In questi tempi capita molto spesso, ad esempio, che il servizio di assistenza domiciliare venga temporaneamente annullato o non possa iniziare, poiché gli ambulatori hanno carenza di personale. Da adesso e almeno fino al 30.9.2020 sarà possibile chiedere aiuto a privati, amici, conoscenti, vicini di casa e fatturare le ore come aiuto infermieristico a domicilio.

Supponiamo ad esempio, che un anziano abbia bisogno di assistenza infermieristica domiciliare di grado 2 e ad occuparsi di lui siano un’infermiera e la figlia. Questo significa che l’anziano riceve un servizio di cure ambulatoriale pari al 40% e un sussidio assistenziale in denaro pari al 60%. Se l’assistenza infermieristica venisse a mancare per ragioni legate agli effetti del Coronavirus, la figlia potrebbe affidare ad un’altra persona (amico, vicino di casa, ecc) la cura dell’anziano mentre lei è a lavoro. La persona potrà fatturare le ore di sostegno come assistenza infermieristica (Pflegedienst). La famiglia dell’anziano avrà la possibilità inoltrare la richiesta di rimborso direttamente alla cassa per l’assistenza continua (Pflegekasse) ed ottenere la restituzione parziale, massimo fino al 40%, della somma pagata (in questo caso il rimborso massimo sarebbe di 275€).

Naturalmente ci sono delle restrizione a cui si dovrà necessariamente prestare molta attenzione, come:

  • prima di chiamare un’altra persona bisogna verificare se altri ambulatori specializzati possano prendersi temporaneamente carico dell’assistenza dell’anziano e nel caso non siano in grado dovranno comunicarlo per iscritto. Se nessuno ambulatorio e nessun parente potrà farsene carico, allora ci si potrà rivolgere ad un’altra persona;
  • se ci si rivolgerà agli aiuti di un’altra persona è meglio che questa sia ben qualificata. Meglio dare la precedenza a persone esperte e preparate;
  • sarà la Pflegekasse a decidere la cifra che sarà rimborsata. Se si decide di affidarsi ad una persona qualificata la percentuale della somma rimborsata potrebbe essere più alta (massimo fino al 40% della somma pagata);
  • l’aiuto può avere una durata massima di 3 mesi e fino al 30.09.2020.

 

No si potrà avere diritto al rimborso invece, se:

  • È stata la famiglia stessa ad interrompere il servizio infermieristico per paura di contagio;
  • Ci sono famigliari che possano prendersi cura della persona che ha bisogno;
  • Se il servizio di assistenza non era già effettivamente partito prima della Pandemia.

Il governo ha approvato questa nuova misura di recente e con effetto immediato per far sì che tutti quelli che ricevono assistenza tra il grado 2 e 5 non ne vegano privati, ma la normativa è valida per il momento solo fino al 30.09.202020.

I vertici di tutte le assicurazioni sanitarie (GKV –Sptizverband), tuttavia, non hanno ancora nessuna esperienza e/o idea di come tale regolamento possa essere effettivamente applicato e per tutte le questioni tecniche legate alla modulistica e al rimborso si rivolgono direttamente ai vertici della Pflegekasse.