Data la confusione che ha accompagnato le novità sul certificato di guarigione dal Covid, ecco quali sono gli aggiornamenti a riguardo.

A gennaio il Robert-Koch-Institut ha deciso di ridurre la validità del certificato di guarigione, che è passato da 180 a 90 giorni. Dall’altra parte, l’Unione Europea ha stabilito una durata di 180 giorni. Per questo motivo, è stato chiarito che la durata ridotta decisa dal RKI riguarderebbe solo le persone non vaccinate. Il RKI ha recentemente spiegato questo aspetto, affermando che la riduzione della validità vale solo per chi non è vaccinato, come conferma anche la DAV (Deutsche Apothekerverband).
Dunque, se si è guariti dal Covid-19 e ci si è vaccinati (prima o dopo l’infezione) si avrà un certificato della durata di 6 mesi. Se le dosi di vaccino ricevute sono due, il booster potrà essere somministrato dopo 3 mesi dal risultato positivo del test. Se, invece, non ci si è vaccinati il proprio certificato di guarigione avrà validità di 3 mesi; dopo questi ci si potrà sottoporre alla prima dose, a cui seguiranno la seconda e la terza nei tempi stabiliti.

Le farmacie di diverse città tedesche hanno iniziato a rilasciare di nuovo certificati validi 180 giorni. Per coloro che al momento hanno un certificato valido 90 giorni, ma sono vaccinati e guariti, è consigliabile farsi rilasciare in farmacia un nuovo certificato con la durata corretta. Ciò può essere utile, per esempio, per chi deve attendere alcuni mesi per ricevere il booster o nel caso in cui il certificato di guarigione sia richiesto sul posto di lavoro.
In ogni caso, le farmacie rilasciano il certificato di guarigione da Covid 28 giorni dopo il risultato positivo del test.